Tumori vertebrali

I tumori della colonna vertebrale si dividono in:

  • primitivi (che nascono nella colonna) e si distinguono in benigni e maligni;
  • metastatici.

Tumori primitivi benigni

Angioma vertebrale

L’angioma è il tumore vertebrale più comune costituito da un agglomerato di capillari localizzato nel corpo della vertebra. E’ un tumore molto frequente e, spesso, interessa più vertebre.

E’ ben evidenziato dalla risonanza magnetica, molto spesso come reperto occasionale.

Generalmente si tratta di piccoli tumori senza alcun significato clinico perché non causano sintomi. Raramente invadono gran parte del corpo vertebrale pur restando all’interno di esso; questi devono essere seguiti nel tempo con la RM, ma non necessitano di alcun trattamento.

Gli angiomi sintomatici possono essere trattato con l’intervento chirurgico di vertebroplastica.

Raramente l’angioma può erodere la parete posteriore del corpo vertebrale e/o estendersi all’arco posteriore. In questo caso, può causare dolore ed anche una compressione del midollo o di radici nervose.

Questi angiomi “invasivi” necessitano spesso di essere trattati per il dolore e, soprattutto per i disturbi neurologici. Il trattamento consiste nell’embolizzazione selettiva (blocco della circolazione) dell’arteria che irrora il corpo vertebrale, con una sonda introdotta nell’arteria femorale. Successivamente si asporta chirurgicamente la parte di arco posteriore invasa dal tumore, per eliminare la compressione midollare o,
molto raramente, anche il corpo vertebrale.

Osteoma osteoide

L’ osteoma osteoide è un piccolo tumore costituito da una parte centrale contenente tessuto osseo immaturo (nidus) che non supera 1 cm di diametro e una parte periferica molto più spessa formata da tessuto osseo compatto ben visibile radiograficamente.

Si sviluppa di solito in bambini o adolescenti o, talora, in giovani adulti. Nella colonna vertebrale è raro e si localizza per lo più nell’arco posteriore.

Causa dolore più o meno continuo e anche notturno. Tipicamente il dolore, causato dal tessuto del nidus, scompare con l’aspirina.

Per la diagnosi sono utili la scintigrafia ossea e la TAC.

Generalmente deve essere rimosso per eliminare il dolore. Ciò può essere fatto
 chirurgicamente o mediante distruzione del nidus con sonde a radiofrequenza.

Osteoblastoma

L’osteoblastoma è costituito da tessuto osseo immaturo come quello del nidus dell’osteoma osteoide ma di estensione molto più ampia.

L’età di comparsa è quella dell’osteoma osteoide. Si localizza nell’arco posteriore della vertebra.

Causa dolore vertebrale che non è alleviato dall’aspirina, a differenza dell’osteoma osteoide.

La diagnosi può essere sospettata con la radiografia, ma è necessaria una scintigrafia ossea e una TAC o RM.

Esostosi osteocartilagine

L’esostosi osteocartilaginea è una escrescenza ossea costituita da un cappuccio cartilagineo e da una sottostante parte ossea. L’accrescimento avviene per proliferazione delle cellule cartilaginee e successiva ossificazione della cartilagine.

Nella colonna è raro e si localizza di solito nell’arco posteriore, potendo comprimere le strutture nervose. In questo caso deve essere asportato chirurgicamente.

Tumori primitivi maligni

Mieloma

Il mieloma è costituito da un tipo di cellule presenti nel midollo osseo, dette plasmacellule, con caratteristiche più o meno maligne.

Il mieloma, la cui sede più frequente è la colonna vertebrale, può essere solitario, ossia presente in una sola vertebra, o multiplo, quando si sviluppa in più vertebre, come avviene di solito.

Il tumore si localizza nel corpo vertebrale, che per la minore resistenza meccanica può andare incontro lentamente a schiacciamento (riduzione di altezza) od a vere e proprie fratture.

Causa un dolore vertebrale “cupo” e continuo o un dolore intenso, che si acuisce nei movimenti del tronco, quando si verifica una frattura. La diagnosi viene fatta con la TAC e la RM, ma soprattutto sulle alterazioni delle proteine ematiche.

Le fratture recenti possono essere trattate come le fratture da osteoporosi, ossia con vertebroplastica o cifoplastica. Ma a queste devono essere associate terapie mediche antitumorali o il trapianto di midollo osseo.

Osteosarcoma

L’osteosarcoma è il tumore più frequente della scheletro dopo il mieloma, ma nella colonna è molto raro. E’ costituito da osteoblasti (cellule che formano l’osso) con caratteristiche più o meno anomale. Colpisce l’età infantile e giovanile.

Deve essere trattato chirurgicamente con asportazione della vertebra da cui origina e dei tessuti circostanti invasi dalla neoplasia. E’ un tumore che metastatizza facilmente ai polmoni.

Cordoma

Il cordoma è un tumore raro che si sviluppa solo nella colonna vertebrale, Origina da cellule della notocorda – il tessuto embrionale da cui origina la colonna vertebrale – rimaste incluse nelle vertebre. Colpisce l’età media e può svilupparsi in qualsiasi parte della colonna, ma una delle sedi preferenziali è la regione sacro-coccigea. Ha un’alta tendenza alla recidiva locale e alla metastatizzazione. Deve essere asportato chirurgicamente con interventi molto radicali.

Tumori metastatici

I tumori maligni che metastatizzano più spesso nella colonna sono i carcinomi della mammella, della prostata, del polmone, dello stomaco e della vescica ma vari altri tumori possono dare metastasi vertebrali. In linea generale, una lesione vertebrale con sospetta malignità, dopo i 40 anni, deve far ipotizzare una metastasi.

Il motivo per cui le vertebre, e specificamente il corpo vertebrale, sono sede di metastasi è che quello del corpo è un tessuto osseo di tipo spugnoso in cui si possono insediare facilmente le cellule neoplastiche e proliferare.

Il dolore è continuo e aumenta spesso di notte. Esso ha una doppia causa: è prodotto
direttamente da sostanze sintetizzate dalle cellule tumorali ed indirettamente dalle microfratture che si verificano nell‘osso interessato. Le fratture patologiche sono la complicazione più temibile delle metastasi ossee. Quando sono colpite le vertebre cervicali o toraciche, possono verificarsi lesioni del midollo spinale con paraplegia o tetraplegia.
Le indagini diagnostiche correntemente usate sono la scintigrafia ossea, la RM e la TAC. 
Quando il tumore primitivo è sconosciuto si effettua una TAC “total body” e se anche questa è negativa, è indicato eseguire una biopsia ossea del corpo vertebrale per
via percutanea, sotto controllo radioscopico, ed effettuare un esame istologico. Le metastasi vertebrali devono essere differenziate dal mieloma e dalle fratture osteoporotiche; di solito la differenziazione è agevole, ma nel dubbio può essereindicata una biopsia.

Trattamenti

Dipendono molto dall’aspettativa di vita del paziente, dall’aggressività del tumore
primitivo, dal numero di vertebre interessate e dalla presenza o meno di lesioni neurologiche. In quest’ultimo caso si deve procedere con rapidità alla decompressione delle strutture nervose e alla stabilizzazione della colonna con “strumentazioni” simili a quelle usate per le fratture. In alcuni casi, una stabilizzazione può essere indicata anche in assenza di lesioni neurologiche, quando vi è una fattura di una o più vertebre vicine allo scopo di ridurre il dolore vertebrale e consentire la mobilizzazione del paziente. Se è interessata un’unica vertebra vi può essere indicazione ad asportare tutta l’area vertebrale interessata (di
solito il corpo) ed effettuare una stabilizzazione. Nelle metastasi di alcuni tipi di tumore può essere effettuata una vertebroplastica o una cifoplastica, soprattutto in presenza, o nel rischio di fratture. Quando la prognosi è infausta a breve termine o la metastatizzazione troppo diffusa, si applica un corsetto ortopedico.

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