Sindrome del tunnel carpale

Il canale carpale è costituito da una doccia ossea in cui passano i tendini che fanno flettere le dita, ed il nervo mediano che dà sensibilità e movimento alle prime tre dita. Sulla doccia è teso il legamento trasverso del carpo.

Il punto di maggior impegno del nervo mediano nel canale carpale, è a livello dell’uncino dell’osso uncinato; il nervo ulnare decorre esternamente al canale carpale.

La neuropatia può originare da:

  • restringimento del tunnel:
    1. per processi infiammatori
    2. per cattiva consolidazione di fratture del polso
    3. per acromegalia
    4. per posizioni coatte in iperestensione o iperflessione
  • aumento del volume del contenuto da:
    1. disendocrinie ginecologiche (gravidanza, menopausa), cure ormonali, acromegalia
    2. infiammazioni (sinoviti, gotta)
    3. anomala inserzione del m. palmare gracile
    4. processi cicatriziali da ferite

Clinicamente si distinguono tre fasi:

Fase 1, irritativa: predominano i disturbi soggettivi, spesso sensazioni imprecisate di parestesie, per lo più notturne, che vengono ad interrompere il sonno in piena notte, e che possono evolvere in vera e propria sintomatologia dolorosa.
La sede del disturbo può essere il solo pollice o il solo 2° dito, è modificabile con la posizione dell’arto, può estendersi dalla mano al gomito o alla spalla. L’indagine clinica deve ricercare: la dolorabilità della percussione locale (Tinel) nel carpo la dolorabilità dei muscoli dell’eminenza thenar (base del pollice) alla pressione.

Fase 2, deficitaria: i disturbi soggettivi tendono a divenire continui nella giornata, l’obiettività clinica si compone di riduzione di forza dei muscoli dell’eminenza thenar, accompagnata da ipoestesie e parestesie nel territorio di distribuzione del nervo.

La clinica evidenzia il difetto funzionale di quei muscoli che dipendono, nella mano, dal nervo mediano: abduttore del 1° dito, che compie l’abduzione palmare del pollice l’opponente del pollice, che compie l’opposizione rispetto alle altre dita e il flessore corto del 1 ° dito, che compie la flessione della prima falange del pollice. Il disturbo di sensibilità andrà ricercato nel territorio di distribuzione del mediano.

Fase 3, paresi o paralisi: se la sofferenza del nervo permane per molto tempo, compare l’atrofia dei muscoli dell’eminenza tenar, con avvallamento particolarmente nel suo settore laterale. È colpito gravemente l’abduttore breve del pollice, ed è abolita l’opposizione del pollice alle altre dita.

I disturbi sensitivi sono variabili, più costanti per la sensibilità tattile, che è alterata nel primo dito fino nell’eminenza tenar,
nel versante palmare del 2° e 3° e nella metà radiale del 4°. La perdita di sensibilità dolorifica può limitarsi alle falangi terminali del 2° e 3° dito.

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